Musica Classica tra Natale e Capodanno

Giovedì 28 dicembre 2023  alle ore 21:00  presso la Basilica SS. Eusebio e Maccabei di Garbagnate Milanese (MI), l’Ass0ciazione La Piazza, la Comunità Pastorale Santa Croce, il Circolo Acli Carlo Castiglioni con il Patrocinio del Comune dei Garbagnate M.se  si è svolto il Concerto di “Musica Classica tra Natale e Capodanno”. La direzione è stata affidata al maestro Salvatore Vincenzo Maniscalco. Protagonisti della serata sono stati: Grazia Bilotta, mezzosoprano diplomata in canto lirico e musica vocale; Laura Pasetti, voce recitante diplomata presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano e Carlo Centemeri, organista, titolare degli strumenti di varie Chiese milanesi,  conduttore in molte trasmissioni a tema musicale a Radio Marconi e a Radio Popolare.


Alcuni momenti del Concerto:

Piccoli quadri musicali

IL “SAGGIO-INCONTRO”
CON IL COMPOSITORE MANISCALCO


Martedì 23 maggio 2023 
presso  la Scuola Musicale di Milano SMM di via Commenda, si è svolto “Saggio-Incontro” con il compositore M° Salvatore Vincenzo Maniscalco.  Evento immaginato, progettato e realizzato dalla brava Prof.ssa Rossella Ghezzi che ha invitato in “segreto”  l’Autore dei brani  eseguiti dai  “piccoli pianisti”.  Solo a fine “Saggio”  la sorpresa è stata svelata con stupore di tutti i ragazzi e i genitori che, felici,   hanno chiesto di avere  una dedica personale sui loro spartiti.

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Alcuni momenti del “Saggio-Incontro” Grazie “Maestra Rossella”

 

 

Caino e Abele (Musical)

Giovedì 11 maggio 2023  alle ore 21:00  presso il Teatro Italia di Garbagnate Milanese (MI) la Compagnia Teatrale “I baci di Drama”  ha messo in scena  la commedia musicale in due atti di Tony Cucchiara “Caino e Abele, la ballata del bene e del male”.  L’adattamento e la regia del musical e stato curato dalla  stessa Compagnia Teatrale che l’ha messa in scena. La serata e stata organizzata dal  Gruppo Culturale “La Piazza” in collaborazione con: Circolo Acli “Carlo Castiglioni” APS, Comunità Pastorale “Santa Croce” e con il patrocinio del Comune di Garbagnate M.se(MI).
La direzione artistica è stata affidata al maestro Salvatore Vincenzo Maniscalco.


Alcuni momenti del Musical :
Il numeroso pubblico ha sottolineato ogni scena del musical, cantato e suonato dal vivo,  con scroscianti e prolungati applausi.

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La Foto ricordo
Il Direttore Artistico, maestro Salvatore Vincenzo Maniscalco insieme alla Compagnia Teatrale “I Baci di Drama” e i Musicisti.

E’ asciuto pazzo ‘o parrucchiano (Commedia)

 Venerdì 5 agosto 2016 presso il Cine – Teatro “ Giardino d’Estate ” Casuzze -S.Croce Camerina (RG) e in replica  domenica 7 agosto 2016 presso “ Largo della Musica ” di Punta Braccetto – S.Croce Camerina (RG), il Gruppo Teatrale “ A Lumera ”,  con la regia di  Marianna Rizzo e Lorella Mauro, ha messo in scena “ E’ asciuto pazzo ‘o parrucchiano  (‘U parrucu ‘impazziu)” commedia brillante in due atti scritta da Gaetano Di Maio e la musica originale è stata composta dal maestro Salvatore Vincenzo Maniscalco, che ha anche realizzato tutti gli effetti sonori dello spettacolo.
(da: Il giornale di Santacroceweb)
“… a riadattarla con dialoghi dal napoletano al siciliano sono state Lorella Mauro e Marianna Rizzo, che vi hanno lavorato per quasi un anno, trasfondendo in essa anche i modi di dire locali. La colonna sonora originale è stata realizzata dal maestro Salvatore Vincenzo Maniscalco, lo stesso che ha realizzato la colonna sonora del musical “Il coraggio di amare” con protagonista Cristina Scuccia, prima di prendere i voti monacali… “


… in un paesino contadino diviso tra religione, credenze popolari e superstizioni, nella casa di don Sandro (Vincenzo Vacante), parroco del paese, della sua indomabile perpetua donna Rosa (Cinzia Giummarra) e dell’esilarante sacrestano Modestino (Paolo Vacante). Il parroco, con ogni mezzo, combatte scaramucce, litigi e difficoltà dei fedeli, provando a consolidare la loro fede, operando spesso con ingenui sotterfugi e finti miracoli. Ma a complicare e mischiare le carte è una vicenda ricca di personaggi, intrecciati dal tentativo del sacerdote di tenere il paese unito e vivo nella vera “fede”. Saliranno alla ribalta scenica: il sindaco (Peppe Lillo), un avvocato (Salvuccio Barone), una baronessa (Ilenia Cilia) con famiglia al seguito, una maestrina ragazza madre (Francesca Ruggeri), contadini e altri personaggi paesani che, tra contrasti e mezze verità, porteranno quasi alla pazzia don Sandro facendo smuovere tuttavia le coscienze di tutti, facendo emergere i “peccati” commessi dai protagonisti del paese. La situazione richiederà addirittura la presenza del Vescovo (Silvio Rizzo), che, nel tentativo di indagare sul “miracolo” e risolvere questa complicata vicenda, arricchirà un finale che farà sorridere, riflettere, ma anche sperare…


Alcuni “Fotomomenti” della commedia:
Al levarsi della tela Roberto è seduto da solo presso il tavolo a destra, si alza, passeggia, è irrequieto, si risiede. E’ chiaramente in attesa di qualcuno che tarda a venire ed è impaziente. Dall’esterno giunge un coro di devoti che hanno seguito la Madonna in processione fin dentro la chiesa. Ad un certo punto si alza di scatto …
“Ah, Signuruzzu beddu ! Modestino !!!”
Finchè sono contadini passi, ma nun ti truzzari cu certa ghienti. Quella ragazza lasciala stare … la maestrina lasciala stare … quella pretende di essere sposata dal figlio della baronessa.
Il figlio della baronessa per caparra ci ha lasciato un figlio di latte. Ma la baronessa non lo vuole ammettere. Per lei questo bambino non esiste.  Agghiu caputu: il Signore disse: “Crescete e moltiplicatevi” … e niavitri ppi rispiettu d’a barunissa, avissima luvari ‘a moltiplicazioni … Insomma, Sandro, a donna Bianca questo matrimonio non va giù!
Eccumi cca, ma scusari se ritardai, ma iu m’acculantai tuttu … m’assuppai ra testa finu e pieri.
Vi facistru a zuppa ? Ahh … mangiastru senza ri mia ?
Ma quali zuppa … sugnu anniatu pì tutta l’acqua ca cariu.
Ah, iu pinsava a ‘na zuppa ri casola …
Oh, donna Bianca !
Si, eccola qua, è diventata donna nera …
Certu … u luttu po vuostru poviru maritu …
Non è il lutto. Dicevo: nera di dentro, nera di dolore … mio figlio Andrea è stato oggetto di seduzione … quella maestrina si vò fari spusari ppi forza. Quello, mio figlio, s’‘a spusari la primogenita dei Sellitti. E’ un matrimonio di prestigio. Sordi nun ni tenunu, ma sono una grande famiglia … e nui simu cani ‘i razza !!!
Ma chi ti ficia sa povira fimmina? Chi ti ficia?
Tantu pi cuminciari, mi pigghiau ppi fissa: m’a spusai ‘i na manera, e s’addivintau ‘i n’avitra … e puoi, di quattru figghi, mi ni ficia tri fimmini. Ma nun è curpa sua !
E’ sua a curpa, sì … ava ‘a simenta sbagliata ‘ncuorpu. Unu sulu masculu, ca tiegnu caru comu ’a luci re ma uocci, e mi stapa luntanu, travaghia  a Torinu. Chicchiricchì … ristai sulu iu ‘nt ‘o pollaiu, sulu mienzu ’a tutti sti fimmini.
Uè, Modestino, ma siete andato ad una festa ?
Tutto il paese è in festa e mi sono ripulito un poco pur’ io.
Guardate com’è lusingatrice donna Bianca. Mi ha calunniato ca io sono simpatico, ca sugnu ‘nu bell’uomu …E mica è una calunnia ! Anzi, io penso che quando eravate giovane dovevate piacere !!!
Dunqui, ragazza mia … facitimi capiri: vui siti accussì seria, accussì modesta … com’ è ca ciristru ‘a tentazioni do riavulu ?
Padre, perchè il diavolo si è presentato con la faccia dell’angelo. Lo sapete come diceva ? Io vi amo, vi amo, io darei la vita per un vostro bacio … Viiih !!! … Macari c’‘a picciuttedda ! Io vi amo !
Ma, ragazza mia … Ma chi fai tu, strisci ? Fatti sentiri quannu vieni.
E vabbè, n’avitra vota prima suonu ‘i campani e puoi trasu …
Permesso ?
Vui ???
Uè, nunn’ ’a spavintati ! ‘A fici veniri iu … Trasa, Ninè, trasa …
Padre, scusate, ho fatto dei dolcetti e mi sono permessa di portarvene due. Sunu ‘ddi dolcetti ca mi facisti assaggiari a mia stamatina ? Comu su bbuoni ! Vai dda rintra, ‘o curca ‘u picciriddu ‘nto liettu e pui vieni che dobbiamo parlare.
E non li avete mangiati i dolcetti ?
No, è ca stapia aspittannu vui …
Ma ricu iu: vui, i assaggiastru quannu i facistru ?
No, io non posso … ho fatto un fioretto alla Madonna che non mangio dolci fino a Natale.
Ah, ora capisciu. Nun u sapa mancu lei, quantu sunu squisiti …
Ma ‘u sali è assai …
Niavitri vulissimu sapiri … chi le ha scritto questa lettera anonima.
See see, circamu ‘a ugghia no pagghiaru. ‘Nta stu paisulu simu in tuttu trimila animi. Duimila su’ analfabeti, ma ci ni sunu sempri milli ca sannu scriviri. Ma chi ci scrissunu ?
” Cara cianciulina lamintusa … hai ricevuta una grande grazia della Madonna, che ha fatto venire la voce a tua sorella. Ora mantieni la promessa che hai fatto, sennò passerai ‘na caterva di guai”.
Pace, pace e bene a questa casa. Voi tutti sapete quale situazione di disagio mi ha fatto sentire il dovere di venire qua. Per prima cosa devo muovere un aspro, un asprissimo rimprovero a donna Bianca, mia cugina, e a suo figlio … Cugina, cugina carissima, vostro figlio ha compiuto un’azione indegna, un peccato grave … La povera e tenera pecorella è capitata fra un branco di lupi !
Non c’è stato mai nessun miracolo ! Il rispetto della verità mi impone di dirlo. (al contadino) Il trasferimento di vostro figlio, fu ottenuto per l’interessamento di don Sandro presso un influente e caritatevole prelato. (alla contadina) Vostro fratello superò finalmente l’esame, non per grazia della Vergine, ma solo perché raccomandato da don Sandro all’insegnante che conosceva.
Padre, voglio dire soltanto due parole a quella signorina … Ninetta, io non sono un ragazzo libero, io sono uno schiavo ! Qualunque sia il mio atteggiamento, voglio che tu sappia che io ti voglio bene !!! Io senza il consenso di mia madre, non posso muovere nemmeno un dito !
Ah, il dito ! Ma le altre cose le muovete bene !
Quannu facistru u cascamuortu ca picciotta ‘u permessu a mamà nun ciu circastru ? (perentoria a Ninetta indicando la porta della cucina) Vattinni da rintra tu. E a ridda, sapiti quannu v’’a fazzu virri n’avitra vota ? Quannu viniti ca mamà, c’‘o ziu e ‘a zia e tutt’’a  razza  appriessu a chiedere la sua mano. ‘A viriti sulu all’altari. Baruncì, stapitivi buonu !
Padre, padre … cumminai ‘nu guaiu …
Padre, sto in confessione ? … sinnò vui ‘u vo diciti a tutti …
Maccariddiai ‘a suoru ‘i donna Bianca…
Ma è morta, è ferita?
Ma nun credo ca è morta. Io nun ci ni misi manu ‘ncuoddu, a sbattì sulu ‘o muru. E pui ‘i muorti nun parrunu. Chidda inveci ittava uci : “Madonna, Madonna mia” !!!
Ma chi stai diciennu ? Chidda è muta, com’è ca ittava vuci
Buonaseva !
Oh, qua c’è anche il nostro Sindaco che ci onora.
No, no … non mi chiedete di fave discovsi. Io sono venuto solo pev vedeve i fuochi. Vipeto … Non mi chiedete di fave discovsi !!!
Buonasera … Pirdunati se trasimu, è ppi ripararini tanticcia da pioggia …
Trasiti, trasiti …
Buonasera, buonasera, brava gente. Qualcuno di voi ha visto mio figlio ? Quello è delicato, ora si pigghia ‘na bedda bronchite …
Ma cui, ‘u dutturi ? Ora ora, stava cca … era pieri peri ca maistrina.
Sì, sì … i vitti macari iu … erunu abbrazzati e aviunu ‘nu picciriddu ‘mbrazza !
La maestrina ? (agitandosi) Sono calunnie, sindaco, amici, fate qualche cosa per una povera madre infelice …
Don Sandru, sta vanniannu tutti ‘i piccati ra ghenti mienzu ‘a strata.
Ma i peccati di chi ?
Gesù, chiddi ca tutti quanti gli abbiamo detto in confessione. Sta sbriugnannu a tutt’ ‘u paisi.
E pi’ forza, comu si ricia: “U puostu ciù lurdu è ‘a uriccia d’o parrinu”.
Ognuno va e ci riversa tutti i sa fitinzie.
Ma non lo può fare questo. I preti non possono impazzire … qualcosa di buono c’è ancora nel cuore della gente, anche se c’è bisogno di scavare molto, ma molto, per trovarlo … pirchì, comu ricia ‘u dettu: “ ‘U immirutu mienzu a via, ‘u sa immu nun su talia” !!!
Tutto esaurito per la prima e seconda rappresentazione della commedia “ E’ asciuto pazzo ‘o parrucchiano  (‘U parrucu ‘impazziu)”, con un pubblico che ha manifestato il proprio consenso regalando lunghi calorosi applausi.


In esecuzione:
Lorytema (S.V.Maniscalco), orchestrazione digitale e mixaggio a cura dell’Autore.

Maniscalco_Indovina chi suona alla porta(ev)

Indovina chi suona alla porta (Commedia)

Martedì 5 maggio 2015 presso il Teatro di Arese è andata in scena, in prima Nazionale “Indovina chi suona alla porta”, seconda opera teatrale realizzata dalla compagnia teatrale Artin’Stable”.
Scritta da Ferdinando Ciriolo con la collaborazione della regista Emanuela Terzariol. Le musiche originali sono state composte dal maestro Salvatore Vincenzo Maniscalco che insieme alla regista Terzariol ha fondato la compagnia nel 2013, compagnia nata per sostenere i progetti umanitari promossi dalle varie associazioni ONLUS.
Giovedì 21 maggio 2015, la commedia viene replicata al Teatro Italia di Garbagnate M.se.


Alcuni “Fotomomenti” della commedia:
Felice e Samantha,  dopo dieci anni di convivenza, senza figli, non hanno più nulla da dirsi….
lui trascorre le sere in pantofole davanti al televisore, lei s’immerge sempre più frequentemente nella lettura di libri d’amore, sognando evasioni ed emozioni che più non ha …

Con loro vivono Lia, la madre di Samantha, una signora ancora piacente, vivace, dalle idee moderne e “Duca” il suo cane bassotto!
Un giorno Samantha conosce un nuovo collega di lavoro, Teo, e se ne innamora. Racconta al marito che Teo è così gentile da accompagnarla a casa in auto, alla fine della giornata lavorativa, Felice pensa bene di invitarlo a cena ….
Duca, che è un cane intelligente, ha capito tutto e non perde l’occasione per dimostrare la sua avversione verso Teo azzannandolo di continuo …
Angela, un’amica di Samantha, si presta a creare degli alibi durante le uscite segrete con Teo ….
Anche Giulia, collega di Samantha, si presta a spalleggiare l’amica e, con l’aiuto del marito Adamo, fornisce le occasioni per gli incontri …
Tutto procede senza intoppi sino a quando Felice non ha “l’infelice” idea di organizzare un ballo in maschera …
Felice scopre, durante il succedersi dei balli, tutta la verità, dopo litigi furibondi con tutti …
… rimane solo a casa, ma ecco che suonano alla porta e…. gran finale inaspettato e soprattutto imprevedibile… entra l’amico Rogert !!!
Un ringraziamento di vero cuore va al Corpo di ballo Sporting Club Center “Work in progress” diretto da Romina Saillant …
… e a tutti coloro che hanno lavorato “dietro le quinte”.

Salvatore Vincenzo Maniscalco, Emanuela Terzariol, Roberto Dabergami e gli attori della Compagnia Teatrale La compagnia Teatrale “Artin’Stable”   ti invitano nella pagina di Face Book e cliccare “MI  PIACE”:   https://www.facebook.com/artinstable.compagniateatrale


In esecuzione:
Rogertema (S.V.Maniscalco), orchestrazione digitale e mixaggio a cura dell’Autore.

Che ridere mi sono ammalato… (Commedia)

Venerdì 11 aprile 2014 presso il Teatro Giovanni Testori di Novate Milanese (MI) è andata in scena in  prima nazionale la commedia ironico-brillante:  “Che ridere … mi sono ammalato”.
Scritta e diretta da Emanuela Terzariol con la collaborazione del Maestro Salvatore Vincenzo Maniscalco che ne ha  curato anche le musiche originali. La commedia  in quattro parodie comiche svela il paradosso della nostra sanità, vista in chiave ironica e divertente.  Per sdrammatizzare ciò che a volte accade nella realtà, gli attori  sono protagonisti di situazioni tanto assurde quanto reali che purtroppo accadono nel quotidiano e sulla nostra pelle. Fortunatamente non è sempre così, ottimi medici svolgono il loro lavoro, con grande serietà e passione …. ma questa non è la nostra storia!
La compagnia  amatoriale “Artin’Stable” nata nel 2013 da una idea di Emanuela Terzariol e Salvatore Vincenzo Maniscalco  si prefigge di intraprendere un cammino di impegno a sostegno di progetti umanitari promossi da varie associazioni.


Alcuni “Fotomomenti” della commedia:
“  IN SALA OPERATORIA ”
– Il suo ragionamento non fa una piega. Intervento chirurgico intestinale: iniziamo!“ DALLA DIETOLOGA ”
– … C’ho portato anche le melanzane sott’olio…
… e i peperoncini salentini …
“SALA D’ATTESA OSPEDALIERA”
“La pazienza…
… dei pazienti nella sala d’attesa ospedaliera”…
“DAL  VETERINARIO” (da “Canta che ti passa”)
– E’ stato quando gli ho dato la grappa che ha smesso di parlare !
Un tocco  di maggiore effervescenza allo spettacolo lo ha dato il corpo di ballo Sporting Club Dance Center “Work in progress” di Solaro(MI), la cui direttrice e coreografa Romina Saillant ha brillantemente colto lo spirito della commedia adeguando le danze alle varie situazioni di scena.
Un sorriso in più è stato regalato dal comico Enrico Beruschi  che in qualità di ospite d’onore ha aperto la serata nella rappresentazione del 15 aprile 2014 presso il Teatro di Arese. Il compito prezioso di presentare gli attori della compagnia è stato affidato a Robert  Dabergami che, con  la sua simpatia, ha esordito raccomandando a tutti i presenti: “ NON AMMALATEVI”
Un ringraziamento di vero cuore va esteso a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione  dello spettacolo.
Salvatore V. Maniscalco,  Emanuela Terzariol , Robert Dabergami  e gli attori della Compagnia Teatrale  “Artin’Stable” ti invitano nella pagina  di Face Book  a cliccare “MI PIACE”  https://www.facebook.com/artinstable.compagniateatrale

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BACKSAGE: La regista, Emanuela Terzariol e il Maestro Salvatore Vincenzo Maniscalco registrano la colonna sonora della commedia …

Montaggio delle scenografie e verifica tecnica dell’audio e delle luci…


In esecuzione:
Rosytema (S. V. Maniscalco), orchestrazione digitale e mixaggio a cura dell’Autore.

Il coraggio di Amare (Musical)

Sabato 2 febbraio 2008  presso il Palasport “Concetto Lo Bello” in Siracusa è andato in scena la Prima Rappresentazione Nazionale
“Il coraggio di amare”. Il musical nasce  per narrare e cantare la storia di Rosa e delle sue compagne, i “Gigli della montagna”, fondatrici della Congregazione delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia.
Il CD-Compilation “Il coraggio di amare”, la Raccolta delle musiche e dei testi delle canzoni, il Copione del Musical col CD delle basi musicali sono in vendita  presso  i migliori negozi di musica anche “on line” e presso il Sito della Casa Musicale ECO di Monza


La commedia è stata portata in scena dalla “Compagnia dei Gigli”.

La regista, Lorella Mauro, racconta come nasce il musical:
“Quando mi è stato consegnato il fascicolo contenente la raccolta delle testimonianze sull’operato dei “Gigli della montagna”, Suor Carmela Distefano, Madre Generale della Congregazione, mi ha proposto di realizzare una rappresentazione teatrale che facesse conoscere il carisma della Congregazione e che trasmettesse un messaggio cristiano – vocazionale. Per affrontare il lavoro di ricostruzione storica degli eventi che hanno caratterizzato la straordinaria impresa di Rosa e dalle sue compagne,  ho coinvolto l’amico Gianni Brullo per la stesura del copione e l’amico  compositore M° Salvatore Vincenzo Maniscalco per scriverne le musiche.  L’opera teatrale è divenuta così un musical a cui abbiamo dato il titolo “Il coraggio di amare”  … perché  l’Amore “vero”, quello che non conosce “confini e calore”, presuppone davvero un atto di coraggio. Ed è in quest’ottica che abbiamo deciso di collaborare alla realizzazione del Progetto “La città del sorriso” in Brasile. I testi delle canzoni sono state tratte dalle poesie di suor Teresa Fichera e  liberamente trascritte dal Suor Maria Pina Arrabito, entrambe Suore Orsoline della Sacra Famiglia.”

Claudia Koll, madrina dello spettacolo, insieme agli Autori del Musical e la Madre Generale Suor  Carmela Distefano presentano l’Opera alla stampa e al pubblico…

L’autore delle musiche ricorda:
“Quando l’amica Lorella Mauro mi propose di realizzare una commedia musicale inviandomi il testo dell’opera,  mi si è aperto un  “libro” contenente già tutte le note. Le poesie di Suor Teresa Fichera mi hanno rubato letteralmente il cuore. Ricordo quel giorno in cui, al telefono, la regista e autrice dell’Opera teatrale, Lorella Mauro,  mi leggeva la storia della nascita della Congregazione delle suore Orsoline della Sacra Famiglia ed io, a milletrecento chilometri di distanza, suonavo al pianoforte  già le prime note che sarebbero poi diventate il tema principale del musical “Il coraggio di amare.”

Il pensiero delle Suore Orsoline della Sacra famiglia per l’autore delle musiche:
“L’ottima interpretazione musicale del M° Salvatore Vincenzo Maniscalco ha dato maggior splendore ai versi creati da Suor Teresa Fichera che, grazie al lavoro di trascrizione svolto da Suor Maria Arrabito, sono diventati un incisivo messaggio cristiano.”


In breve la storia…
In un piccolo borgo del Ragusano, negli anni fra il XIX ed il XX secolo, nasce un’attraente storia di carità cristiana. Dopo le tre guerre per l’indipendenza e l’unificazione d’Italia, appena si hanno segni di ripresa, a Monterosso Almo (RG) nasce un insolito fervore cristiano: viene restaurato ed ingrandito il tempio di San Giovanni Battista, situato nel punto più elevato della collina…

Non molto distante e precisamente ad est del tempio, in una casa di Via Siracusa, dove questa fa angolo con Via Ignazio Pagano, vive una fanciulla di nome Rosa, ultima dei quattro figli dei coniugi Pasquale e Angela Roccuzzo. L’alba della sua fanciullezza è offuscata da un’intensa nube: la mamma si ammala gravemente e successivamente muore. Rosa ha 14 anni.

Consapevole della sua condizione di orfana, sente che nuovi doveri l’attendono: il padre, i fratelli, la sorella, tutti bisognosi di conforto e di aiuto spirituale;  la sua pietà non si circoscrive soltanto nell’ambito della sua famiglia, ma ne varca i confini, si spande come luce ovunque è ombra. All’età di 15 anni (siamo nel 1897) mentre tutte le ragazze della sua età vivevano spensieratamente e piene di ideali mondani, Rosa osservava l’andamento del proprio paese, dove regnavano povertà e miseria assoluta…
Visitava i poveri e gli ammalati, regalava, secondo il bisogno, lenzuola, capi di biancheria, confezionati con la tela che la sua mamma aveva tessuto e conservato in gran quantità in una capiente cassa. Il padre non ostacolava il suo operato… Vedeva bambini orfani, abbandonati, senza che nessuno si prendesse cura di loro, né dal punto di vista religioso né sociale. Pregava e pensava di dar rimedio a questi bisogni… Ma si sentiva incapace di attuare tutto questo da sola, allora cercò delle amiche perché la aiutassero. Prima fra tutte, GIOVANNA Giaquinta, sua vicina di casa, una ragazza bella e molto vivace, più piccola di lei.

La chiamava spesso da una finestra, l’intratteneva in piacevoli conversazioni e poi l’invitava a recarsi in sua compagnia presso alcuni poveri. Ottenuta questa collaborazione, usava argomenti così persuasivi che riuscì a fare della Giaquinta una zelante apportatrice di carità. Ma il suo cuore non era ancora pago: due sole non bastavano per questa grande opera. Rosa conosceva tre sorelle: CARMELA, CRISTINA e GIUSEPPA Inzinga, giovani timorate di Dio e di grande modestia che, fatte partecipi del coraggioso progetto, acconsentirono ad unirsi al nascente gruppo. L’ultima fu ARCANGELA Salerno, sartina molto rinomata nel paese, tutto Monterosso si serviva da lei. Una giovane di bell’aspetto, con un discreto bagaglio culturale, di costumi integerrimi, anche se non aliena da una certa ricercatezza mondana, aveva capacità uniche, modi “fini”, gentili ed attraenti, che rivelavano la bontà d’animo, illuminata da una viva intelligenza.

Così si formò il gruppo: la sera del 1° febbraio le cinque giovani Rosa, Giovanna, Giuseppa, Cristina e Arcangela, nel comune intento di dedicare la vita al Signore attraverso la preghiera e l’umile servizio ai fratelli più bisognosi di aiuto, danno inizio ad una nuova Famiglia Religiosa in una casa, offerta loro in uso dalla Sig.ra Eleonora Sardo, appartenente ad una famiglia facoltosa del paese.
La mattina del 2 febbraio 1908, giorno della Presentazione del Signore, si recano insieme a Messa nella Chiesa di S.Giovanni Battista, lì si offrono al Signore per le mani di Maria Santissima. Fortificate dal Cibo Eucaristico e dall’offerta di sé fatta ai piedi dell’altare, e si misero subito all’opera … … così nasce la Congregazione delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia. 
Un grande ringraziamento va al pubblico che in ogni rappresentazione è stato numeroso e generoso di applausi!


In esecuzione:
Il coraggio di amare (S.V.Maniscalco), tema principale del musical omonimo.

Canta che ti passa (Commedia)

Giovedì 16 aprile 2009 presso il teatro di Arese (MI) è andata in scena  in prima nazionale la commedia ” Canta che ti passa ! ” scritta da Emanuela Terzariol in collaborazione con il maestro Salvatore V. Maniscalco e Giuseppe Gambini che ha curato la regia dell’opera.
Le musiche originali dello spettacolo sono state scritte ed eseguite dal compositore Salvatore V. Maniscalco che  ha realizzato anche tutti gli effetti sonori.
La storia in  breve …
Può sembrare strano, eppure questa è una storia dei nostri tempi, una storia tanto strana quanto assurda, tanto reale  quanto incredibile. Nell’attuale società tante sono le persone che si sentono stressate, inventandosi ipocondrie e false malattie  psico-somatiche, che come onde di un mare in tempesta sommergono e annientano la loro personalità.  Allora?… cosa potrebbero fare in queste situazioni?Forse converrebbe che guardassero meglio sé stesse, non fisicamente, ma psichicamente e spiritualmente per ritrovare stimoli più validi e dare maggior serenità alla propria vita. Potrebbero cercare innocue soluzioni come ballare, cantare, affidandosi magari ad uno stravagante veterinario o incontrando la sensibilità di un maestro di musica capaci di far scoprire loro una vita con più armonia.

Questa è la storia di Elisa, una donna moderna e in carriera che, per combattere le sue frustrazioni, scopre nel canto la soluzione ai propri stressanti problemi e ciò la porterà inevitabilmente anche alla scoperta del vero Amore. Elisa è una  persona che potrebbe aiutare ciascuno di noi a risollevarsi dalle fragilità giornaliere, magari suggerendo ad ognuno dolcemente: “ Ehi… canta anche tu… che ti passa!!! ”


Alcuni “Fotomomenti” della commedia …


… Questa commedia ironica-brillante è improntata su un argomento che quotidianamente ci assilla “Le malattie psicosomatiche”, su come esse condizionano la vita, soprattutto quella degli “stressati”, e come a volte possono rendere ipocondriaci e, perché no,  anche ridicoli …

… ma dare spazio alla propria essenza, alla “vera persona” che è nascosta dentro ognuno, alle proprie passioni, dare sfogo ai propri sentimenti, in breve, ascoltarsi e percepirsi, fa scoprire talenti nascosti che hanno sempre abitato dentro ogni anima, aspettando di emergere ed ecco che anche la vita di tutti i giorni acquista una luce diversa.Quando il regista presenta tutti i protagonisti della commedia invitando sul palco anche l’Autore delle musiche il pubblico regala un caloroso e lunghissimo applauso …

A fine spettacolo la foto ricordo insieme al Dott. Mario Marone, presidente dell’Associazione ” Volontari Rotariani per la salute “.
Giuseppe Gambini, regista con il maestro Salvatore V.  Maniscalco, compositore delle musiche originali.
Il maestro Maniscalco insieme alla direttrice del corpo di ballo “Arabesque”,  Angela Quacquarella e al primo ballerino Mauro Rossi.
Il maestro Maniscalco insieme al team “Mamasound” che ha curato l’audio e la fonica.


I proventi ricavati dalla rappresentazione della Commedia, sono interamente devoluti all’Associazione Volontari Rotariani per la Salute – A.V.R.O.S.”  per il progetto “Zambia…una speranza per l’Africa”.  L’obbiettivo del progetto, nato nel 2005, è quello di evitare che le donne affette da AIDS in gravidanza possano trasmettere la malattia al neonato e quindi lo scopo è far nascere bambini sani da madri malate. Per realizzare questo progetto, è stato costruito un centro di 500 mq attrezzato con apparecchi di laboratorio, forniti reagenti e materiale di consumo, formato personale locale e attivato quindi un centro Aids che nel 2008 ha seguito circa 2500 donne in gravidanza di cui 330 trattate dalla 32 settimana a 6 mesi dopo il parto. La prossima sfida è realizzare un’azienda agricola che permetta di produrre derrate  alimentari da distribuire ai malati in trattamento farmacologico, in un paese  come lo Zambia dove  mangiare una volta al giorno non è una cosa scontata.


In esecuzione:
Manù la rossa (S. V. Maniscalco), orchestrazione digitale e mixaggio a cura dell’Autore.